Intervista al Pr. Jean-Pierre Chabriat

Ritratto Professor Jean-Pierre Chabriat

Pr. Jean-Pierre Chabriat

Membro del Consiglio Regionale, Responsabile della transizione energetica, Isola della Réunion

Qual è la Sua analisi dell’attuale situazione energetica dell’isola?

Nel 2022, ad un consumo di energia locale pari a 100 unità, il nostro territorio produce in autonomia un equivalente del 14%. Questo significa che il nostro tasso di dipendenza è pari all’86%. Questa quota è significativa e rappresenta una vulnerabilità che richiede la nostra attenzione.

Tuttavia, il nostro territorio, la nostra repubblica, ha inteso la sfida dell’autonomia energetica per l’Isola della Réunion e così la nostra assemblea nazionale ha inserito, nella parte legislativa del codice energetico, articolo L-100-4, paragrafo 8, la nostra ambizione a “Raggiungere l’autonomia energetica nei dipartimenti d’oltremare entro il 2030 con l’obiettivo intermedio del 50% di energia rinnovabile entro il 2020.” Ad oggi, nel 2022, il gap tecnico è di 50-14=36 unità.

Questo solleva delle domande. Sono stati errati il piano d’azione pensato all’epoca e le relative risorse? C’è stata una mancanza di ambizione collettiva da parte degli stakeholder? I loro sforzi sono stati troppo superficiali? Ci sono stati degli ostacoli tecnologici insormontabili?

Un lucido esame della nostra situazione ci forza, da un lato, a pensare in modo diverso e dall’altro obbliga ciascun attore del settore energetico ad abbandonare la propria confort zone per:

  • Amplificare il lavoro insieme;
  • Cambiare le nostre traiettorie;
  • Migliorare la nostra roadmap;
  • Coinvolgere la nostra responsabilità sociale;
  • Rispettare il protocollo di ancoraggio territoriale nel settore energetico.

Nel 2030, ad un consumo energetico territoriale di 100 unità, dovremmo produrre in modo autonomo un equivalente di 100 unità. Questa è la sfida che dobbiamo cogliere insieme.

Quali sono le ambizioni energetiche per il territorio?

L’ambizione del territorio è di raggiungere l’autonomia energetica. Questa è sia una questione di sovranità energetica sia una grande sfida che dobbiamo raccogliere in modo collettivo.

Pertanto, da un lato, dobbiamo controllare il nostro consumo di energia, in particolare per quanto riguarda i nostri edifici, e dall’altro, dobbiamo fare in modo che le transizioni energetiche legate tra loro abbiano successo: la transizione della produzione di energia elettrica e quella a favore di una mobilità sostenibile.

Quali sono gli asset territoriali per una transizione energetica di successo?

Per realizzare una transizione energetica di successo, innanzitutto, Réunion beneficia di una volontà politica regionale espressa dal Presidente della Regione, Sig.ra Huguette Bello.

Per realizzare una transizione energetica di successo, innanzitutto, Réunion beneficia di una volontà politica regionale espressa dal Presidente della Regione, Sig.ra Huguette Bello. Inoltre, il territorio di Réunion assicura la coesione degli operatori per garantire la sicurezza energetica dell’isola nonché lo sviluppo della produzione energetica rinnovabile e locale. Il Programma Energetico Multi-Annuale è un piano d’azione per la strategia di transizione energetica dell’isola. Siamo in grado di aggiustare le nostre scelte in fase di revisione per allinearci al meglio con l’obiettivo di autonomia energetica.

Inoltre, l’Isola della Réunion è dotata di un ambiente favorevole a livello economico, educativo e di ricerca. L’isola gode inoltre di un’esperienza consolidata nell’uso delle energie rinnovabili (sia idroelettrica, sia solare, sia da biomassa).

Sarebbe consigliabile consolidare questo ecosistema con la nascita di un centro di innovazione per l’energia rinnovabile ed intelligente nella regione, così da incoraggiare lo sviluppo di soluzioni appropriate e replicabili.

La Regione di Réunion come vede i progetti portati avanti in altre isole dell’Unione europea?

Siamo attenti alle strategie utilizzate dalle altre isole dell’Unione europea. In particolare, poniamo un’attenzione speciale al modello energetico di Madeira.

In tutti i casi, ogni isola dovrà gestire un mix energetico che include una produzione centralizzata e diffusa, nonché diverse fonti energetiche. Così, grazie alle transizioni digitali dei territori, saremo in grado di avere transizioni energetiche di successo, nel passaggio da un sistema fortemente centralizzato ad una produzione distribuita fino ad una diffusa, gestita in modo globale ed intelligente nel territorio.

Nella sua opinione, come potrebbe un progetto come REACT aiutare il territorio nella sua transizione energetica?

REACT si focalizza su innovazioni legate a smart grid integrate, basate su un cloud territoriale. Queste soluzioni digitali intelligenti possono permetterci di avere una produzione di energia più diffusa grazie ad un controllo intelligente su scala territoriale. Inoltre, sono in grado di contribuire allo sviluppo di soluzioni locali adattate a livello di gestione della domanda e della produzione di energia rinnovabile per sfruttare il pieno potenziale energetico dell’isola e raggiungere l’autonomia energetica.

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